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Buzzati è un intellettuale curioso e aperto al progresso, ma anche saturnino, e con un profondo senso del tragico: non può evitare di porsi domande che vanno al di là del suo tempo:
Arriverà anche il momento in cui il pensiero dell’automa, per la sua stessa immensa complessità, sfuggirà ai nostri comandi e farà da sé: a questo punto la vittoria sarà totale; perché la macchina avrà acquistato libertà e coscienza. E dopo? Che farà l’uomo al cospetto di organismi artificiali più intelligenti di lui, coscienti e liberi come lui? Non gli converrà affidare loro le attività direttive o addirittura il governo dei paesi? Nelle schede elettorali, allora, non figureranno più i nomi dei candidati o di partiti, bensì le sigle di questa o quella macchina pensante. E avremo per presidente del consiglio un immenso apparato, vasto forse come una delle nostre attuali città, dalle cui ronzanti viscere elettroniche usciranno le leggi più benefiche e sapienti.
Il grande ritratto: un Buzzati distopico e molto attuale
Il pezzo di cui si è detto precede di almeno 8 anni l’uscita del film 2001-Odissea nello spazio, ma l’immaginario distopico è già in queste righe e anche nel breve romanzo che in alcuni passaggi riprendono il testo alla lettera. Il grande ritratto viene pubblicato nell’agosto del 1960, ma è già uscito a puntate sul settimanale “Oggi”, tra luglio e agosto 1959, con il titolo iniziale di Il grande incantesimo. Al centro della narrazione è una macchina femmina, la Numero Uno, progettata e costruita dallo scienziato Endriade. Lo studio della macchina, ufficialmente costruita con scopi militari e dunque in gran segreto, tra montagne che ricordano la terra d’origine dello scrittore (e pittore) bellunese, coinvolge alcuni importanti scienziati italiani, attratti dalla retribuzione e dalla curiosità per una ricerca che resta ignota fino al loro arrivo nella zona militare, dove sono vincolati a una permanenza di almeno due anni senza possibilità di uscire o comunicare con il mondo esterno. Il mistero si svela loro a poco a poco, per progressive indiscrezioni del collega scienziato Strobele e del capo delle ricerche e ideatore dell’enorme computer capace non solo di compiere calcoli complessi, ma anche di replicare la coscienza di un essere umano….